Sorrento e Scarpa bestie nere
Domenica 29 Febbraio 1976, la Salernitana ospita il Sorrento per la quinta di ritorno. All’andata, i granata furono sconfitti e quel risultato costò la panchina a Rinaldo Settembrino. Obbligatorio vincere, dunque. Granata subito in attacco. L’inizio scoppiettante si concretizza con la rete del vantaggio al 18’ grazie ad una punizione di Antonio Capone, leggermente deviata nella propria da Carlet. Il portiere Corti riesce solo a sfiorare il pallone, che inesorabilmente si insacca.
Il vantaggio dura soltanto 6 minuti. Al 24’ l’arbitro comanda una punizione dal limite per fallo su Scarpa. Il tiro dell’attaccante rossonero scavalca la barriera, sistemata non proprio correttamente, e si infila nell’angolino alto alla destra di Brustenga. Sul finire del primo tempo, punizione bomba di Vitulano che lambisce il palo.
Nella ripresa il crollo. Scarpa fa impazzire Gianni Guerrato. Vitulano e Capone sono troppo soli in avanti. Al 31’ la frittata. Scarpa vince un contrasto sulla trequarti campo sinistra, converge e tira da circa 25 metri. Brustenga è sulla sfera, si tuffa, ma il pallone gli sfila sotto il braccio e si insacca. Sommerso dai fischi, viene sostituito da Liseo Filadi.
La scena si riproporrà un paio di anni dopo con Di Prete, Zenga e Anellino, ma il futuro portiere della nazionale avrebbe ricevuto applausi di incoraggiamento. La gara finisce praticamente su questa azione, coi granata incapaci di reagire. Il Sorrento resta da solo in testa alla classifica con 35 punti, lasciandosi alle spalle il Lecce (sconfitto a Bari) con 33 punti e la coppia Benevento-Bari a 32. La Salernitana resta bloccata a metà classifica con 24 punti. Scarpa si conferma in testa alla classifica marcatori con 12 reti.