Nati al Vestuti

Soltanto dispiaceri dal Campobasso

Il Campobasso è stato per anni la bestia nera della Salernitana. Innanzitutto, per lo stadio. I molisani giocavano su un vero e proprio campo di patate. Poi, improvvisamente, grazie alla presidenza Molinari, riuscirono ad ottenere uno stadio nuovo, un gioiellino. I Nati al Vestuti hanno masticato amaro fino all’arrivo dell’Arechi.

Domenica 22 Ottobre 1978, nel giorno dell’esordio di Zenga fra i pali, pesantissimo 0-4 casalingo con Alivernini sugli scudi (doppietta). Domenica 30 Settembre 1979, prima giornata del torneo successivo, una beffa clamorosa. Sempre al Vestuti. La Salernitana sta vincendo 2-1 grazie ai gol di Zazzaro e Messina (intervallati dal molisano Nemo). L’allenatore Viviani, al 90°, si sbraccia dalla panchina: “E’ finita, è finita!”.

Il nostro “baffetto” Angelo Calisti, artefice di sgroppate alla Keegan soltanto negli incontri di Coppa Italia, cerca di ostacolare il Campobasso e ritarda una rimessa osipite. Il terzino molisano, senza scomporsi, recupera il pallone, batte il fallo laterale e dopo 10 secondi il Campobasso pareggia con Scaini, tra la disperazione dei tifosi.

Ma la partita più drammatica è quella del campionato 81/82, datata Domenica 28 Marzo 1982. Salernitana e Campobasso si disputano il 2° posto in classifica alle spalle dell’Arezzo di Tullio Gritti. Il Vestuti è pieno come un uovo. Tutti in piedi, anche perchè c’è stata pioggia. I granata vanno in rete dopo meno di un minuto: Mattolini dalla sinistra crossa e Zaccaro insacca. La B si avvicina. Purtroppo, però, i granata pagano la mancanza di due pedine fondamentali: il portiere Roberto Marconcini, assente per epatite e sostituito da Andrea Ceccarelli, e soprattutto il terzino di contenimento Vincenzo Leccese, espulso la Domenica precedente a Pagani e rimpiazzato da Alberto Mariani, uno stopper non proprio efficace.

Nella ripresa, alla mezz’ora, su azione di Biondi dalla destra, l’ex metelliano Canzanese (foto di copertina) pareggia beffando proprio Mariani. La B si allontana, lo shock è tremendo. Lo sportivissimo pubblico salernitano abbandona lo stadio in silenzio. In campo piove solo una coppola lanciata da un tifoso inviperito, strappata dal capo di un altro tifoso a seguito di animata discussione sulle cause del pareggio. Questa volta è facile invocare i testimoni oculari perchè chi scrive lanciò il prezioso copricapo: ne approfitto per scusarmi, dopo “soltanto” 35 anni, con il malcapitato, il quale probabilmente è ancora alla ricerca del proprio berretto. Per fortuna, a Luglio, Rossi e Bearzot ci avrebbero regalato in Spagna la terza Coppa del Mondo.

Nel campionato 87-88, altra delusione. Stavolta in terra molisana. Domenica 1 Novembre 1987, alla 7a giornata, dopo 3 rinfrancanti successi di fila, la squadra di Tobia incespica nel solito Campobasso. Nel primo tempo, Pasquali e Cozzella sfiorano il vantaggio, il portiere di casa Nunziata è chiamato agli straordinari. Nella ripresa, si svegliano i locali, che ingabbiano abilmente Campilongo, nostra fonte di gioco. Al 55°, calcio di punizione spiovente in area e Romiti di testa ci beffa. La Salernitana è stordita e non reagisce. Marco Maestripieri, padrone della fascia (nonchè futuro allenatore di Battipagliese e Nocerina), raddoppia al 61°. Reazione sterile della Salernitana: De Falco non prende palla, arginato alla grande dal prossimo stopper granata Della Pietra. Negli spogliatoi, Tobia striglia a dovere i giocatori. Ma il prosieguo si rivelerà deludente.

[foto di copertina da museogrigio.it]

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