Piero Burla
Piero Burla, ruolo centrocampista, militò nella Salernitana nel torneo 81-82, quello della B mancata di un soffio con Mattè allenatore. Ci ha raccontato, con franchezza e simpatia, la sua fugace esperienza granata.
La Salernitana dell’epoca mia, fatti i debiti paragoni, poteva rappresentare l’Inter del dopo triplete. Partimmo – per vincere – con Giammarinaro, ma durante la preparazione qualcosa non andava; mi ricordo tanti gelati e poca fatica!
Esonerato lui, arrivò Mattè: ci fu una lenta ripresa fino ad arrivare a Giulianova, dove – a 4 turni dalla fine – dicemmo addio al successo: pronti via, ci facemmo autorete con Di Fruscia, ma al nostro primo tiro Vulpiani pareggiò. Non abbiamo più concluso verso la porta. Al 90° un certo Nodale, stopper, incornò su calcio d’angolo e addio sogni di gloria.
I due presidenti, Troisi e Picentino, aprirono la porta degli spogliatoi e, senza entrare, gridarono: “Mattè e Gigante, non vi presentate cchiù au campo sportivo ‘e Salierno”!
La curva del Vestuti, all’uscita del sottopassaggio a destra, faceva paura per il tifo che esprimeva; davvero una grande forza per noi, si poteva vedere la gente sui muri. Giocavamo praticamente in 13! Per infortuni disputai poche partite (15), abitavo al Parco Madonna dell’Arco di Vietri, un posto meraviglioso.
Gli ultimi 2 anni da professionista li ho fatti a Potenza. Seguo ogni tanto le vicende della Salernitana, sono sicuro che il supporto dei tanti tifosi la porterà in alto.
[foto di copertina da magliarossonera.it]