Nati al Vestuti

Picchia, Di Fruscia!

Quando il gioco diventava duro, quando la squadra avversaria faceva meno attenzione al pallone, dalla Curva Sud partiva un solo grido: “Picchia, Di Fruscia!”. Stagione 1981/82. Anche quell’anno la Salernitana partiva in pole position. Allenatore Tony Giammarinaro. Dopo 4 giornate, i granata hanno all’attivo un solo successo, in campo neutro ad Avellino contro il Livorno (eurogol di Zaccaro).

La sconfitta di Ponticelli, contro il Campania Puteolana di Sorbello, Aprea, Arena, Giansanti, Costa e del patron Antonio Morra Greco, segna l’esonero di Giammarinaro in favore di Gigante e, subito dopo, Mattè.

Ma il fatto grave è un altro. Mauro Della Bianchina, il fortissimo stopper, se ne va. La Salernitana deve giocare contro il Taranto del temibile attaccante Renzo Rossi: chi lo marcherà? Contro i pugliesi, nel ruolo di stopper viene impiegato un giocatore sconosciuto: Maurizio Di Fruscia. Tutti si attendono la goleada: come farà un novellino a fermare un attaccante di categoria superiore?

Di Fruscia impiega solo 10 secondi per fermare Rossi, con un tocco ben mirato. Alle gambe, non al pallone. Rossi esce in barella, la Salernitana stravince con le reti di Zaccaro e Vulpiani. Quel giorno nacque un vero e proprio mito, il perno di una “diga” che ci hanno invidiato in tanti: Chirco-Di Fruscia-Del Favero. Il primo attaccante a beffare Di Fruscia fu Doveri ad Arezzo dopo 10 giornate: l’impresa riuscì a pochi, quell’anno. I Nati al Vestuti sono molto affezionati a Maurizio, anche perchè si è stabilito nella nostra città.

[foto di copertina da quinews.net]

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