Patron in rassegna
Il primo che mi viene in mente è Vessa, l’unico presidente che ci ha rimesso, almeno così si dice. Poi abbiamo avuto Pietro Esposito, meridionale trapiantato a Milano (da ricordare lo striscione “Con Esposito si vola”). Gli imprenditori salernitani si sono sempre tenuti distanti. Poi improvvisamente entrarono in massa. Ricordate la Finanziaria? Non quella di Tremonti, però. Presidente fu Augusto Strianese, poi destinato alla Presidenza della Camera di Commercio di Salerno. Incarichi ebbero Trucillo (quello del caffè), Matera e Capone.
Una volta si avvicinò ai granata l’Ingegnere De Piano, direttamente dal Basket Napoli. Me lo ricordo ancora: sotto la Curva, con il loden verde e i tifosi che lo inneggiavano. Dopo due settimane tornò sotto i tabelloni del Palapartenope. Non possiamo dimenticare Don Peppino Soglia, cha ha avuto il grande merito, con passione verace, di toglierci per un anno dalla serie C.
Ma, come il Torino ha avuto Pulici e Graziani, la nazionale Rivera e Mazzola, il Siracusa Rappa e Labellarte, anche noi abbiamo avuto la coppia per definizione: Troisi e Picentino. Il secondo assisteva alle gare da bordo campo e qualche volta utilizzava l’ombrello non solo per ripararsi dalla pioggia. Troisi è entrato nella leggenda (al pari del catanese Massimino, che voleva acquistare l’amalgama pensando fosse un calciatore) al momento del primo incontro col neo-assunto allenatore Romano Mattè, di cui potete leggere nell’articolo dedicato.