Nati al Vestuti

L’imperdibile esordio granata al rientro dalle ferie

Negli anni settanta ed ottanta Salerno non offriva molto. Non c’erano tutte le iniziative dei nostri giorni, i concerti, i locali, la movida insomma. Si passeggiava stancamente per il Lungomare. L’isola pedonale del corso non esisteva ancora. Si parcheggiava a pettine davanti al Capitol e si ascoltava in auto l’ultimo di Battisti o De Andrè.

Di conseguenza, per molti la Salernitana rappresentava l’unico momento di svago. In quegli anni Salerno si svuotava in estate. Tutti fuggivano dalla città. Ricordo ancora il Ferragosto del 1981: sul Lungomare di sera eravamo in tre!!! Poi come per incanto i primi rientri coincidenti con il ritorno della squadra dal ritiro.

Un appuntamento irrinunciabile era rappresentato dal primo allenamento che si svolgeva al Vestuti, una vera e propria passerella per i volti nuovi della squadra. La tribuna si riempiva per intero, come nelle gare di cartello. Spesso era necessario recarsi in anticipo per trovare posto.

Nell’estate del 1981 accadde un episodio rimasto nella memoria di tutti i Nati al Vestuti. I calciatori facevano i primi giri di campo ed al loro passaggio davanti alla tribuna il pubblico scandiva il passo. Tutti ricordiamo Marconcini, il portierone prelevato dal Monza, in testa al gruppo, salutare il pubblico ad ogni giro, incredulo. “Chill’ a Monza tanta gente non l’ha mai vista nemmeno la Domenica” il commento dei più. Quell’accoglienza probabilmente impressionò molto Marconcini, il quale disputò un eccellente campionato battendo anche il record di imbattibilità di serie C.

Altre volte si passava direttamente alla prima gara di Coppa Italia Serie C, come nell’anno della squadra diretta da Tom Rosati. Destinazione Cava. Da Salerno partimmo in tanti, non senza preoccupazione data la rivalità con i cugini aquilotti. Tutti mischiati tra la folla con un imperativo: reprimere la gioia in caso di rete granata. Eravamo tutti diffidenti in tribuna con il proprio vicino. Tanti sconosciuti ma anche tante facce note.

“Hai capito… quello ha il negozio a Salerno ma è di Cava”, il pensiero più diffuso tra tanti tifosi. Palla al centro e dopo meno di un minuto Gabriellini infila il portiere cavese da 20 metri. La tribuna al completo esulta. Praticamente eravamo tutti salernitani e nessuno lo sapeva, ognuno sospettava dell’altro! La gara finì 1-3 per noi, unico ricordo brillante di quella stagione.

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