In udienza dal Papa
Giovedì 25 Novembre 1987, la Salernitana non disputa la consueta partitella in famiglia, in vista della gara successiva contro il temibile Cosenza. C’è una cosa più importante in programma: l’udienza con Papa Giovanni Paolo II. La comitiva, al completo, è guidata da Peppino Soglia. Ci sono proprio tutti: da Giuseppe Amato al dirigente Virno, da Tobia a Fedele. E’ un giorno storico, impossibile mancare. Al termine dell’udienza generale, l’incontro diretto con il Papa nel corso del quale viene consegnato il pallone con gli autografi di tutta la squadra.
Il Papa era stato a Salerno due anni prima, il 26 Maggio 1985. Il Sindaco era Vittorio Emanuele Provenza, Professore di matematica generale presso la Facoltà di Economia e Commercio di Salerno. Guai a dirgli che la divisione per zero è uguale ad infinito. La bocciatura era… matematica. “La divisione per zero non esiste” ripeteva sempre. Io non ho mai dato nessuna delle due risposte perché Provenza non ebbe il mio scalpo, nel senso che l’esame di matematica non l’ho mai tentato.
Tornando a noi, non fu il Sindaco il primo salernitano a ricevere il Pontefice. L’imponente elicottero bianco atterrò all’interno dello stadio Vestuti. Non poteva esserci accoglienza migliore. Piazza Casalbore era gremita. Dopo qualche minuto di attesa, l’ingresso laterale della tribuna si aprì ed il Papa uscì a bordo dell’auto protetta dai vetri antiproiettile a causa dell’attentato del 1981. Un’emozione incredibile.
L’auto attraversò la città, direzione Palazzo della Provincia, dove su un palco allestito in Piazza degli Artisti avvenne l’incontro con le autorità. Non ricordo il discorso di Provenza, con il fascione tricolore: quel giorno però sicuramente non parlò di insiemi o equazioni. La visita del Pontefice si chiuse in Piazza della Concordia per la Santa Messa, in mezzo ad una folla oceanica. Quel giorno Salerno era più pulita del solito.