Dagli undici metri
Costante Tivelli era uno che i rigori se li procurava. Minuto, furbo, entrava in area, si portava col tacco la palla sulla linea di fondo, il difensore allungava la gamba e lui rotolava per terra fino in curva: rigore indiscutibile. In realtà, molti erano inesistenti. La sua stella ha cominciato a calare con l’avvento delle tv.
Nel corso di una Domenica Sportiva fu possibile ammirare il suo tuffo in area che non fu sanzionato dall’arbitro con il penalty. Grazie ai tanti rigori, Costante vinse la classifica cannonieri 77/78 (19 reti) dopo una lunga lotta con Alivernini del Brindisi. Nell’ultima di campionato, la Salernitana vinse proprio con i pugliesi 6-3 e Tivelli, pur autore di una doppietta (idem Alivernini), sbagliò un paio di rigori ricavati con il solito sistema.
Angelo Del Favero era uno che i rigori non se li procurava ma li tirava soltanto, purtroppo non sempre con esiti favorevoli. Dotato della classica “bomba” (ricordiamo la sua rete al San Paolo contro il Campania Puteolana da più di 30 metri), spesso mandava la palla sui balconi della clinica Tortorella. Tuttavia non si tirò mai indietro e per molti anni è stato il nostro rigorista. Vitulano e De Vitis sono stati altri cecchini dal dischetto. I rigori di Agostino Di Bartolomei, vere e proprie legnate, ci hanno portato dritti in serie B. Occorre però ricordare anche le imprese dei portieri. Zenga parò un rigore contro la Paganese, guadagnandosi la successiva riconferma contro il Pisa: impallinato miseramente da Di Prete in pochi minuti, abbandonò il campo in lacrime. Spicca, però, la figura di Gianfranco Troilo in Salernitana-Nocerina 1-0 del Marzo 1977. L’arbitro concede un rigore ai molossi. Troilo para. L’arbitro però dice che occorre ripetere l’esecuzione. Troilo para nuovamente. Grande soddisfazione dei tifosi: vittoria e rigore sbagliato (contro) nel derby è una delle cose per cui vale la pena andare allo stadio. Anche affrontare un’interrogazione di italiano il giorno dopo a scuola con il sorriso ancora stampato sulle labbra.
[foto di copertina da storiedicalcio.altervista.org]