Campioni altrove
Molti calciatori, abbandonata la maglia granata, hanno fatto la fortuna di altre squadre. Il caso più clamoroso è stato quello del trio Matteo Santucci, Fausto Daolio e Mauro Pantani. Militavano nella Salernitana nel 71-72. Una volta ceduti, furono subito determinanti nelle promozioni dei rispettivi club. Pantani, una specie di fenicottero, vinse il campionato con l’Avellino. Daolio, giocatore elegantissimo, fece grande il Parma in B. Infine il salernitano purosangue Santucci, molto simile ad Evaristo Beccalossi, trionfò col Pescara.
Franco Bonora, difensore della compagine 75-76, dette il via al ciclo dell’Udinese con Giacomini allenatore. Costante Tivelli rese grande la Cavese. Implacabile cannoniere, ma soprattutto abile tuffatore in area di rigore, segnò una rete al Meazza contro il Milan, contribuendo alla vittoria degli aquilotti nel 1982. Luciano Favero, terzino granata del 77-78, passò prima all’Avellino e poi addirittua alla Juventus di Platini e Laudrup. A Salerno, giovanissimo, si fece notare per la sua bravura. In serie A soprattutto per la grinta, spesso eccessiva.
Claudio De Tommasi (foto di copertina) è stato uno dei giocatori più forti che abbiamo avuto. Proveniente nel 1977 dalle giovanili della Roma, superava l’avversario con estrema facilità. Era abilissimo a guadagnare il calcio d’angolo quando era pressato in zona bandierina. Con la maglia del Bari, nel torneo 83-84, ci rifilò un eurogol da 35 metri.
Carmine Gentile, arcigno difensore di metà anni 70, ed Antonio Capone, attaccante dello stesso periodo, entrambi salernitani d’origine, sono arrivati in serie A. Il primo con Atalanta e Verona, il secondo col Napoli. Il centrocampista Walter Viganò, voluto a Salerno da Tom Rosati nel 1978, vinse il campionato con la Sambenedettese. Beppe Zandonà, il libero della squadra fine anni 70, andò con l’Arezzo in B e poi con l’Avellino in A. Esordì in granata insieme a Walter Zenga, in occasione della disfatta con il Campobasso (0-4) dell’Ottobre 1978.
[foto di copertina da Wikipedia]