Nati al Vestuti

Battitori liberi

Il ruolo di libero è sempre stato coperto degnamente. I giocatori che hanno indossato la casacca numero 6 si sono sempre distinti per la loro classe. Petraz è stato il libero della squadra di Esposito. Giunto a Salerno, con Tinaglia e Vitulano, dal Perugia, disputò un ottimo campionato. Non confermato, fu sostituito degnamente da Consonni, provenienza Bari. Che a sua volta fu rimpiazzato poi con Marinelli, capellone, meno elegante ma molto deciso.

Nel 1978/79 abbiamo schierato forse il migliore di tutti: Beppe Zandonà. Proveniente dal Monza, esordì con Walter Zenga nella sfortunata gara contro il Campobasso, dove subimmo una cocente sconfitta per 4-0. Elegantissimo, non sprecava un pallone, uno dei pochi giocatori a trattare la sfera a testa alta. Ceduto all’Arezzo, vinse il campionato di serie C nel 1981/1982 e disputò numerosi tornei con l’Avellino tra i professionisti. Anche Marco Billia non era male. Cresciuto nell’Udinese, non ha avuto molta fortuna.

Come non ricordare ancora una volta Angelo Del Favero, capitano di tante battaglie. Non era molto bravo tecnicamente, ma aveva un tiro micidiale che molte volte scaraventava nella rete avversaria.

L’anno della promozione in B, di liberi ne abbiamo avuti due. Mario Somma, velocissimo, non affrontava l’avversario ma lo inseguiva. Caduto in disgrazia, fu sostituito nel ruolo da Di Sarno, forse il libero meno bravo che abbiamo avuto in granata. Un errore a partita era matematico. Poteva costarci molto caro quello commesso in casa con il Palermo, a poche giornate dalla fine del campionato: per fortuna un altro ex libero, Agostino Di Bartolomei, risolse la stagione nelle gare successive.

De Nadai fu inventato libero da Giampiero Ghio. Partiva in difesa con il 5 ma in realtà era il regista della squadra, una soluzione tattica che in molte situazioni si rivelò vincente. Infine il meno amato, Morganti. Anche lui tecnicamente bravissimo, diventò il bersaglio preferito della tifoseria dopo una pallonata lanciata contro la tribuna al termine del primo allenamento diretto da Clagluna dopo l’esonero di Tobia.

Infine il libero fatto in casa: il salernitano Braione, poche partite disputate, ricordato principalmente per l’altezza, una specie di “Renica dei poveri”.

[foto di copertina da goal.com]

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